Cheratocono e cornea irregolare
Il Centro Ottico Fiorentino si è specializzato da molti anni nell’applicazione di lenti a contatto specifiche per Cheratocono, Degenerazione Marginale Pellucida, Cheratoglobo, cornee irregolari Post Trapianto, Post Chirurgia Refrattiva, Post Trauma.
Che cos è il Cheratocono
Il Cheratocono è una malattia dell'occhio a causa della quale la cornea assume progressivamente una forma irregolare, a cono appunto, danneggiando la qualità della visione.
Cosa fare
La cornea con Cheratocono è soggetta a modificarsi nel tempo, è quindi necessario controllare con regolarità occhi, occhiali e LAC con visite dall’Oftalmologo e dall’Ottico-Optometrista Applicatore.
E’ necessario cercare due professionisti disponibili a spiegare, anche a discutere, il pro e il contro delle possibili soluzioni e nel corso del tempo effettuare controlli periodici.
L.A.C.
Da sempre il primo consiglio che in tutto il mondo l’Oftalmologo dà dopo una diagnosi di Cheratocono, se con l’occhiale non si ottiene una buona visione, è di provare a mettere le lenti a contatto.
Il Global Consensus on Keratoconus svolto nel 2015 ha confermato questa tendenza.
Global Consensus Keratoconus
Riunione di 36 tra i maggiori oftalmologi esperti di Cheratocono al mondo per concordare ed indicare le linee guida da seguire nel trattamento di questa patologia. Questi i risultati:
1) Informare di non strofinare gli occhi.
2) Valutare se fare il CXL (se giovane, se spessore sufficiente, etc.)
3) Se la visione con occhiali è soddisfacente prescrivere occhiali e considerare le LAC.
4) Se la visione è insoddisfacente provare LAC (anche SCL).
5) Visione buona con LAC: fornitura LAC.
6) Visione insoddisfacente con LAC ,valutare possibili interventi: ICRS, DALK,PK. Eventualmente IOL, PTK, PRK.
7) Dopo intervento chirurgico riconsiderare la situazione dai punti 3), 4), 5).
Legenda
CXL |
Cross Linking Corneale |
Non esiste una lente a contatto per Cheratocono che è migliore delle altre per tutti i casi, ma esistono moltissime tipologie di LAC tra le quali scegliere per quell’occhio, che sarà quella che consente la migliore acuità visiva, comfort e salute della cornea.
Per ottenere questo e mantenerlo nel tempo è necessario che l'applicatore possa disporre di una gran quantità di LAC con caratteristiche diverse da poter provare, notevole esperienza e una specifica strumentazione.
LAC Morbide
La lente morbida, per sua natura, si adatta alla superficie corneale seguendone la forma. Per questo le lenti morbide permettono una buona visione se l’irregolarità della cornea dovuta al cono è modesta. Solitamente sono adatte a cheratoconi iniziali.
In media il risultato visivo è paragonabile a quello ottenuto con occhiali. Sono anche disponibili lenti morbide spessorate che, rispetto alle morbide tradizionali, possono consentire una visione migliore.
LAC Rigide Gaspermeabili
Queste lenti sono la prima opzione per correggere il Cheratocono: la lente Gas Permeabile si appoggia sulla cornea, il liquido lacrimale riempie tutti gli spazi sotto di essa, la superficie regolare esterna della lente a contatto ripristina la regolarità ottica della cornea, consentendo la migliore acuità visiva.
Rigide sono anche le Lenti Sclerali, che vengono utilizzate quando è necessario che la lente non appoggi sulla cornea per ipersensibilità o fragilità corneale. Le Lenti Sclerali hanno una geometria complessa che solo un applicatore esperto può gestire.
Schema di come la lente a contatto gas permeabile "regolarizza" la cornea con cheratocono o altre difformità.
Nella prima immagine vengono visualizzati i disturbi visivi della cornea.
Nella seconda immagine il risultato ottenibile con lente gas permeabile.
Fonte: National Keratoconus Foundation


LAC Gemellate
Ci sono cornee irregolari che si avvantaggiano molto in comfort e/o risultato visivo utilizzando una LAC morbida sulla cornea con sopra una LAC Rigida GP. Molte combinazioni sono possibili variando le caratteristiche delle due LAC.
LAC Ibride
La lente ibrida è una unica LAC costituita da una zona centrale RGP che permette una buona acuità visiva e da una zona periferica morbida che ne aumenta il comfort e/o la centratura sulla cornea.
INTERVENTI
Tutto ciò che riguarda l'opzione chirurgica è di competenza del medico oculista
In genere si arriva all’opzione chirurgica quando non si sopportano più le LAC o la visione non è sufficiente a svolgere le normali attività quotidiane.
Poiché c’è una evoluzione continua nella qualità delle LAC, prima di pensare all’intervento è bene accertarsi, provandole, se le ultime LAC disponibili migliorano comfort e visione rispetto a quelle provate in passato.
Crosslinking Corneale
Scopo del CXL è fermare/rallentare l’evoluzione del Cheratocono.
Il CXL è un metodo mini-invasivo per migliorare la stabilità biomeccanica e biochimica della cornea. Il suo meccanismo di azione è di andare a creare nuovi legami chimici tra le fibre collagene, provocando un aumento della rigidità e della resistenza corneale tramite la fotopolimerizzazione del collagene, andando a mimare quello che accade fisiologicamente con l'avanzare dell'età o in alcune situazioni patologiche come il diabete.
La metodica classica (epi-off) consiste nel praticare una disepitelizzazione manuale della cornea di 6-8 mm, poi instillare una soluzione di Riboflavina allo 0,1 % in 20 % di Destrano ogni 3 minuti per 30 minuti ed andare ad irradiare con raggi UV per 30 minuti (365nm, 3mW/cm2). Il paziente dovrà poi portare una lente a contatto morbida per 5 giorni.
Questa tecnica non può essere utilizzata per tutti i malati di Cheratocono in quanto ha dei limiti che ne indicano i criteri di inclusione.
I pazienti che possono essere sottoposti al CXL epi-off devono avere una pachimetria (spessore corneale) superiore ai 400 micron, un'età compresa tra i 16 e i 38 anni, un Cheratocono allo stadio 1 o 2, aver subito un peggioramento clinico e strumentale negli ultimi 6-12 mesi.
Quando la cornea presenta uno spessore inferiore ai 400 micron si valuta se fare il CXL epi-on che non richiede la disepitelizzazione corneale.
Anelli Intrastromali
Sono sottili anelli di plastica semicircolari che vengono inseriti chirurgicamente in due incisioni praticate nella cornea. Lo scopo è quello di migliorare la visione e contenere la variazione del cono. Solitamente migliora l’acuità visiva, tuttavia non c’è la certezza di ottenere un buon risultato visivo senza occhiali o LAC. Il risultato non è garantito nel tempo su cornee che possono modificarsi ancora.
Se la visione con INTACS è o diviene insufficiente si può provare a migliorarla con LAC aventi caratteristiche adeguate.
Trapianto
Il trapianto corneale nel Cheratocono, lamellare o penetrante, è giustificato quando la cornea diventa pericolosamente sottile, nessuna LAC viene più tollerata, la qualità della visione ottenibile non è più sufficiente a soddisfare le esigenze della vita quotidiana.
Solitamente più grave è la patologia, maggiore sarà il miglioramento visivo dopo il trapianto. La visione dopo l’intervento tenderà a cambiare nei mesi seguenti fino a che i punti di sutura non saranno rimossi e la cicatrizzazione sarà completa.
Una volta stabilizzata la cornea trapiantata potrà consentire una buona visione naturale ad un numero limitato di pazienti. Più spesso ci sarà bisogno di occhiali o di LAC.